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Cina, scoperto un nuovo virus di origine animale: 35 persone contagiate

Infettivologia Redazione DottNet | 09/08/2022 18:34

I pazienti avevano febbre, circa la metà soffriva di stanchezza, tosse, anoressia, dolori muscolari, carenza di globuli bianchi; circa un terzo aveva nausea, mal di testa, vomito, carenza di piastrine, alterazioni della funzionalità epatica; meno di

I pazienti avevano febbre, circa la metà soffriva di stanchezza, tosse, anoressia, dolori muscolari, carenza di globuli bianchi; circa un terzo aveva nausea, mal di testa, vomito, carenza di piastrine, alterazioni della funzionalità epatica; meno di 1 su 10 problemi ai reni

Un nuovo virus ha infettato 35 persone in Cina, nelle province di Shandong e Henan. Si chiama Langya virus (LayV), del genere henipavirus, ed è stato identificato nei tamponi faringei grazie all'analisi metagenomica e poi all'isolamento del patogeno. Descritta in uno studio condotto da scienziati di Cina e Singapore e pubblicato sul 'Nejm', questa infezione - una zoonosi - provoca sintomi come febbre, affaticamento, tosse e può compromettere anche la funzionalità epatica e quella renale. Attualmente non esiste un vaccino o un trattamento per l'henipavirus; l'unica terapia è la gestione delle complicanze. l genere henipavirus è una delle zoonosi emergenti nella regione Asia-Pacifico. Sono stati osservati infatti altri virus di questa 'famiglia', come Hendra (HeV) e Nipah (NiV), che possono infettare gli essere umani e che trovano nei pipistrelli il loro ospite naturale. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, gli henipavirus possono causare gravi malattie negli animali e nell'uomo e sono classificati con un livello di biosicurezza 4, ovvero con tassi di mortalità compresi tra il 40 e il 75%. Molto più elevati del Covid.

L’indagine che ha portato all’identificazione del nuovo virus è partita da una paziente 53enne ricoverata a fine 2018 per febbre e altri sintomi simil-influenzali in un ospedale cinese in cui era attiva la sorveglianza per infezioni potenzialmente di origine animale. Da allora sono stati identificati 35 pazienti infettati dal virus nelle province di Shandong e Henan. Tra i 26 pazienti infettati dal solo virus Langya e di cui i ricercatori riportano le condizioni cliniche, tutti avevano febbre, circa la metà soffriva di stanchezza, tosse, anoressia, dolori muscolari, carenza di globuli bianchi; circa un terzo aveva nausea, mal di testa, vomito, carenza di piastrine, alterazioni della funzionalità epatica; meno di 1 su 10 problemi ai reni. Non sono stati riportati decessi tra i 26 pazienti.

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Il virus non sembra capace di passare agevolmente da uomo a uomo: “Non c’era uno stretto contatto o una storia di esposizione comune tra i pazienti, il che suggerisce che l’infezione nella popolazione umana potrebbe essere sporadica”, scrivono i ricercatori. Anche il tracciamento dei contatti dei pazienti non ha documentato nessun contagio. L’indagine tra gli animali entrati in contatto con i pazienti ha mostrato un’alta presenza del virus nei toporagni, che potrebbe essere un serbatoio naturale di LayV. Il genere henipavirus è una delle zoonosi emergenti nella regione Asia-Pacifico. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, gli henipavirus possono causare gravi malattie negli animali e nell’uomo e sono classificati con un livello di biosicurezza 4, ovvero con tassi di mortalità compresi tra il 40 e il 75%. Molto più elevati del Covid.

Il vicedirettore generale del CDC Chuang Jen-hsiang ha affermato che, secondo lo studio, la trasmissione del virus da uomo a uomo non è stata segnalata e che un’indagine sierologica sugli animali domestici ha rilevato positività nelle capre e nei cani. I risultati dei test di 25 specie di animali selvatici suggeriscono che il toporagno potrebbe essere un serbatoio naturale del Langya henipavirus, poiché il virus è stato trovato nel 27% dei toporagni testati. Da tempo gli scienziati invitano le autorità sanitarie a prepararsi all’eventualità di una nuova pandemia dopo quella di Covid, ma al momento Langya non sembra avere le devastanti caratteristiche di Sars Cov 2.

 Il nuovo virus "è una zoonosi che va sorvegliata molto bene". E' un patogeno "del genere degli henipavirus, che si trovano nei pipistrelli o nei topi ragno dove hanno il loro serbatoio. Ad esempio il virus Nipah è di questo genere e può colpire i cavalli, ma questi agenti hanno un grande spettro di animali da infettare, compreso l'uomo. Quindi c'è una certa preoccupazione per questo focolaio cinese. Ora però questo cluster è legato a condizioni di promiscuità con gli animali. Sappiamo che per questo genere di virus un passaggio uomo-uomo è sporadico e ha una scarsa efficacia, ma non può essere escluso, come ci insegnano altri casi" spiega all'Adnkronos Salute Maria Caramelli, veterinaria del Laboratorio sorveglianza malattie emergenti dell'Istituto zooprofilattico del Piemonte.  "Oltre il 70% delle malattie che colpiscono l'uomo arrivano dagli animali - rimarca l'esperta - e questo ci deve far ragionare sull'importanza della prevenzione e della sorveglianza che in Europa è alta, ma in altri Paesi è più bassa. Certo - sottolinea - il fatto che questo cluster sia venuto alla luce è un buon segnale". 

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